Nel 2005 si laurea in architettura con 110 e lode all’Università La Sapienza di Roma, con una tesi sull’urbanismo sotterraneo e la progettazione di un nodo di interscambio infrastrutturale e culturale a Barcellona sotto il magistrale coordinamento dell’Arch. Franco Purini.
Nel 2006 inizia a collaborare con lo studio Alvisi Kirimoto Design del quale diventa Partner nel 2008 costituendo con i soci fondatori la Alvisi Kirimoto + Partners Srl. Dal 2008 al 2014 è Partner della Alvisi Kirimoto + Partners. In questi anni lo studio vince tra i vari concorsi nazionali e internazionali. E’ project manager di molti concorsi nazionali e internazionali. Nel 2011 è in Vietnam, ad Hanoi, per una ricerca urbanistico-sociale da cui nasce il progetto Sketching Hanoi, con il quale la Alvisi Kirimoto + Partners vincerà il primo premio del concorso di design eco-democratico Con.fine Design alla Biennale Democrazia di Torino. Nel 2012 lo Studio viene selezionato da Luca Zevi, curatore del Padiglione Italiano nella 13esima Biennale di Architettura, per l’esibizione Architettura del Made in Italy, con l’esposizione del complesso industriale Incà a Barletta. A Gennaio 2014 partecipa alla tavola rotonda “The making of (a new) Rome – Recent Works by Roman Architects” all’Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles. A Maggio 2014 tiene la conferenza “Toward a New Sustainability” alla Tampere University of Technology a Tampere in Finlandia.
Nel 2015 apre lo studio Arabella Rocca Design, segue a Roma la ristrutturazione di Casa Mia (135 mq), Casa Trastevere (190 mq), Casa Ponte Milvio (90mq), Studio Legale DB (140 mq). E’ responsabile del settore Design e Architettura della Resit Srl, società che si occupa di progettazione sostenibile ed energie alternative.
Mia House nasce dall’unione di due appartamenti separati, di una famiglia con una bambina in attesa della seconda. Lo studio degli spazi e delle connessioni è stato fatto quindi con grande attenzione alla dimensione bambino. I due livelli sono stati collegati da una scala in resina e acciaio che, dal disimpegno di separazione tra la zona giorno e la zona notte, conduce al secondo livello dove è stata collocata la stanza padronale con una bagno dedicato e due cabine armadio. Nella parete tra la scala e il soggiorno è stato aperto un varco che consente la visibilità tra i due ambienti, divenendo luogo di scoperta ma anche di controllo. Due pareti in lavagna, luogo di disegno creativo, sono state posizionate nella zona di filtro tra la cucina e il salone e su un’intera parete nella camera delle bambine.
Il vetro è un elemento predominante, oltre al taglio verticale sulla scala, una grande lastra fissa divide la cucina dal salone, creando uno spazio filtro trasparente e permeabile. Un’altra lastra di vetro è stata posizionata tra le due rampe della scala consentendo così il passaggio di luce naturale tra i due livelli e assolvendo anche alla funzione di parapetto. I tre bagni sono tutti in resina, mentre il parquet posato è un Rovere in tavola media con finitura City, un trattamento che conferisce una colorazione desaturata come se il legno fosse rimasto all’esterno ad invecchiare. Sono presenti piccoli nodi e venature, rigate e fiammate che conferiscono al parquet un effetto estremamente naturale e caldo.