Geometria e tecniche di posa: come personalizzare al meglio il Parquet
Una caratteristica particolare e unica del pavimento in legno è che, per personalizzarlo e arricchirlo ancora di più, possiamo decidere quale geometria e quale tecnica di posa adottare.
Queste due scelte dipendono da una serie di fattori, tra cui: la dimensione degli elementi, l’orientamento della posa, la fantasia progettuale, la superficie di posa, le esigenze del progetto.
Le principali geometrie di posa per pavimenti in legno sono:
- • Cassero irregolare o a correre
- • Cassero regolare
- • Spina di pesce (italiana, francese e ungherese)
- • Fascia e bindello
- • Posa a mosaico
- • Quadrotte a disegno
Le tecniche di posa sono principalmente tre:
- • Posa flottante (o galleggiante)
- • Posa incollata
- • Posa inchiodata o avvitata
La posa flottante
Il parquet flottante è una superficie continua di pavimento in legno appoggiata al piano di posa e quindi libera di assestarsi. Questa posa viene scelta quando non si vuole intaccare il pavimento sottostante o se non sussistono adeguate condizioni tecniche al piano di posa. Tutti gli elementi in legno, devono presentare incastri lungo i fianchi e devono avere generalmente dimensioni rilevanti.
La posa viene effettuata adagiando le tavole direttamente sul piano di posa ben livellato, sovrapposto da una barriera al vapore e da uno strato di isolamento acustico (questo può essere di vari materiali: espansi, sughero pressato, pannelli in fibra di legno, geotessuti, caucciù, gomme o altro).
Lo strato di isolamento acustico svolge la duplice funzione di uniformare il contatto del parquet col piano di posa e di limitare la trasmissione del rumore da calpestio. In caso di riscaldamento a pavimento, lo strato isolante deve presentare bassa resistenza termica, per consentire il corretto irraggiamento del calore.
La posa incollata
In questo caso il parquet viene fissato al piano di posa mediante l’utilizzo di un idoneo adesivo.
Questo tipo di posa dà maggiore garanzia di stabilità nel tempo ma è di fondamentale importanza scegliere adeguatamente l’adesivo, che deve avere un buon profilo prestazionale relativamente ad elasticità e resistenza alla trazione (sia longitudinale che perpendicolare al piano). Inoltre deve contenere bassissima Formaldeide, deve essere esente da solvente, da composti epossidici ed amminici e non deve emettere sostanze nocive nel rispetto dell’ambiente e degli utilizzatori.
In questo caso, il piano che dovrà accogliere la posa, dovrà avere uno spessore sufficiente e uniforme, dovrà essere in quota, liscio, compatto, asciutto e non spolverante.
Nel caso di massetto cementizio è consigliato il trattamento con primer antispolvero e ancorante.
Altrettanto importante è l’uso della spatola dentata che dovrà rilasciare il giusto quantitativo di adesivo conforme alla tipologia dell’elemento che verrà incollato.
La posa mediante chiodatura o avvitatura
Questo tipo di posa può essere eseguita solo su una struttura sottostante composta da magatelli in legno o da pannelli in fibra di legno poggiati sul solaio. Gli elementi comunemente usati sono listoni di dimensioni generose in cui, su richiesta del cliente, la vite o il chiodo rimane a vista (faccia calpestabile). Possono essere impiegati elementi massicci o in multistrato, con incastro perimetrale, aventi spessore superiore a 15 millimetri. La posa tramite chiodatura dà un effetto classico al prodotto, mentre l’avvitatura garantisce la smontabilità. La chiodatura produce rumore da calpestio con effetto “cassa armonica”, che spesso viene accompagnato dal particolare e caratteristico “cigolio” delle liste dovuto allo sfregamento tra listoni e chiodi. Per prevenire eventuali fenomeni di risonanza acustica è opportuno riempire il vuoto tra i magatelli con granulati leggeri e non assorbenti.